sabato 1 giugno 2013

ALTRA EUROPA A MILANO

Proiezione di ALTRA EUROPA al Centro Naga - Har di Milano
Giovedì 6 giugno 2013 alle ore 20:30

Il film sarà preceduto dalla proiezione del video "Se dico: rifugiati politici" realizzato dal Naga - Har.
Saranno presenti volontari del centro Naga-Har per richiedenti asilo, rifugiati e vittime della tortura.

lunedì 8 aprile 2013

ALTRA EUROPA AL BLUE DESK STUDIO DI ROMA

Dopo aver esordito tra gennaio e febbraio con una bellissima retrospettiva su tutti i documentari di Werner Herzog e dopo aver programmato a Marzo per due settimane il Documentario Vincitore del Torino Film Festival, cinemaitaliano.info prosegue nel sostegno di questo genere cinematografico.
Per il mese di Aprile porta a Roma una rosa di documentari italiani che hanno ottenuto diversi riconoscimenti in festival nazionali e internazionali.
Per info Cinemadocumentario

giovedì 14 febbraio 2013

ALTRA EUROPA AL PICCOLO CINEMA DI TORINO

Proiezione di ALTRA EUROPA al Piccolo Cinema di Torino
Martedì 19 febbraio 2013 H.21.00 - INGRESSO LIBERO
Al termine della proiezione, la regista incontrerà il pubblico. La serata è in collaborazione con cinemaitaliano.info, media partner del Piccolo Cinema e distributore di “Altra Europa” su DVD.

giovedì 31 gennaio 2013

CIE IN ITALIA: DATI 2012

Medici per i Diritti Umani (MEDU) onlus, organizzazione umanitaria indipendente, porta avanti dal 2004 il programma "Osservatorio sull'assistenza socio-sanitaria per la popolazione migrante nei CPTA/CIE". MEDU pubblica i dati sui CIE relativi al 2012.

sabato 19 gennaio 2013

CAMERA DOPPIA: Chiavi inglesi e rifugiati somali.

CAMERA DOPPIA: Chiavi inglesi e rifugiati somali.: Venerdì 18 gennaio 2013, ore 21 circa, nella sede di corso Sicilia del Circolo Ricreativo Dipendenti Comunali sez. Fotografica, il socio R...

venerdì 4 gennaio 2013

LETTERA DI UN SINDACO ALL'ITALIA E ALL'EUROPA

Sono il nuovo Sindaco delle isole di Lampedusa e di Linosa. Eletta a maggio 2012, al 3 di novembre mi sono stati consegnati già 21 cadaveri di persone annegate mentre tentavano di raggiungere Lampedusa e questa per me è una cosa insopportabile.
Per Lampedusa è un enorme fardello di dolore. Abbiamo dovuto chiedere aiuto attraverso la Prefettura ai Sindaci della provincia per poter dare una dignitosa sepoltura alle ultime 11 salme; il Comune non aveva più loculi disponibili. Ne faremo altri, ma rivolgo a tutti una domanda: quanto deve essere grande il cimitero della mia isola? Non riesco a comprendere come una simile tragedia possa essere considerata normale, come si possa rimuovere dalla vita quotidiana l'idea, per esempio, che 11 persone, tra cui 8 giovanissime donne e due ragazzini di 11 e 13 anni, possano morire tutti insieme, come sabato scorso, durante un viaggio che avrebbe dovuto essere per loro l'inizio di una nuova vita. Ne sono stati salvati 76 ma erano in 115, il numero dei morti è sempre di gran lunga superiore al numero dei corpi che il mare restituisce.
Sono indignata dall'assuefazione che sembra avere contagiato tutti, sono scandalizzata dal silenzio dell'Europa che ha appena ricevuto il Nobel della Pace e che tace di fronte ad una strage che ha i numeri di una vera e propria guerra. Sono sempre più convinta che la politica europea sull'immigrazione consideri questo tributo di vite umane un modo per calmierare i flussi, se non un deterrente. Ma se per queste persone il viaggio sui barconi è tuttora l'unica possibilità di sperare, io credo che la loro morte in mare debba essere per l'Europa motivo di vergogna e disonore. In tutta questa tristissima pagina di storia che stiamo tutti scrivendo, l'unico motivo di orgoglio ce lo offrono quotidianamente gli uomini dello Stato italiano che salvano vite umane a 140 miglia da Lampedusa, mentre chi era a sole 30 miglia dai naufraghi, come è successo sabato scorso, ed avrebbe dovuto accorrere con le velocissime motovedette che il nostro precedente governo ha regalato a Gheddafi, ha invece ignorato la loro richiesta di aiuto. Quelle motovedette vengono però efficacemente utilizzate pe r sequestrare i nostri pescherecci, anche quando pescano al di fuori delle acque territoriali libiche.
Tutti devono sapere che è Lampedusa, con i suoi abitanti, con le forze preposte al soccorso e all'accoglienza, che dà dignità di esseri umani aqueste persone, che dà dignità al nostro Paese e all'Europa intera. Allora, se questi morti sono soltanto nostri, allora io voglio ricevere i telegrammi di condoglianze dopo ogni annegato che mi viene consegnato. Come se avesse la pelle bianca, come se fosse un figlio nostro annegato durante una vacanza".

Giusi Nicolini