lunedì 26 marzo 2012

LA VITA CHE NON CIE

Fortress Europe: La vita che non CIE: Tre corti sui centri di identificazione ed espulsione di Alexandra D'Onofrio prodotto da Fortress Europe Un bambino di cinque anni che si ...

giovedì 22 marzo 2012

SHALL WE DOC?

"...o Altra Europa (Rossella Schillaci, 2011) ambientato a Torino, in un edificio di un quartiere storico operaio occupato da trecento rifugiati extracomunitari, e che racconta l’immigrazione uscendo dalle inquadrature e dalle soluzioni narrative più usate di solito per questo tema – l’emergenza, lo sbarco –, per parlarci piuttosto dei conflitti legati all’integrazione («Noi vogliamo essere come voi!» grida con rabbia una donna somala verso la fine del doc)..."

Leggi l'articolo di Daniela Brogi

venerdì 16 marzo 2012

RECENSIONE SU CINEMAITALIANO.INFO

Rifugiati in cerca di un'"Altra Europa". Il documentario di Rossella Schillaci sui rifugiati somali e sudanesi che vivono una vecchia clinica abbandonata a Torino... Leggi tutto su Cinemaitaliano.info

mercoledì 14 marzo 2012

TUTTO SUI CIE

Fortress Europe: CIE: Foto dai cie di Torino, Crotone, Roma, Modena, Trapani, Gradisca e Caltanissetta CIE sta per centro di identificazione ed espulsione. Dent...

giovedì 8 marzo 2012

BOAT FOR PEOPLE

Mai pensato di affittare una barca e andare al largo di lampedusa a vedere cosa succede davvero sulla rotta per l'italia? controllare che non ci siano respingimenti, aiutare i soccorsi, denunciare le violazioni della legislazione nazionale e internazionale... questa estate qualcuno ci prova.
Partenza da roma a luglio 2012

Per saperne di più: boats4people.org

DIRITTO DI SCELTA

Diritto di scelta - Petizione per il rilascio di un titolo di soggiorno ai richiedenti asilo provenienti dalla Libia

Sono approdati sulle nostre coste durante il conflitto in Libia, per fuggire alle violenze o perché costretti ad imbarcarsi su pericolose carrette dalle milizie di Gheddafi. Oltre 25.000 richiedenti asilo sono ospitati all’interno del Piano di Accoglienza affidato dal Governo alla Protezione Civile. Centinaia di enti in tutta Italia, con modalità e standard disomogenei, stanno provvedendo alla loro ospitalità al di fuori del circuito del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Ma ogni sforzo, ogni risorsa messa a disposizione, ogni percorso di inserimento, rischiano di risultare vani senza la garanzia di un futuro, senza la prospettiva di un titolo di soggiorno che permetta loro di scegliere se stare o ripartire, se tornare in Libia o al proprio paese d’origine. Pur provenendo dalla Libia, sono nati in Somalia, in Eritrea, in Ghana, in Nigeria, nel Mali, nel Ciad, in Sudan, in Costa d’Avorio, in Bangladesh o in Pakistan, per questo rischiano di vedere rigettata la loro domanda d’asilo dalle commissioni territoriali che già stanno procedendo al diniego nella stragrande maggioranza dei casi. I ricorsi, molto onerosi, non saranno comunque in molti casi sufficienti, così, dopo aver subito la violenza delle torture libiche o la minaccia dei bombardamenti, il destino di migliaia di persone rischia di essere l’irregolarità. Non possiamo permettere che nelle nostre città, nei quartieri e nelle strade che abitiamo, sia ancora una volta alimentato lo spazio d’ombra della clandestinità, consegnando migliaia di donne e uomini allo sfruttamento o ai circuiti della criminalità. Per questo, chiediamo l’’immediato rilascio di un titolo di soggiorno umanitario attraverso l’istituzione della protezione temporanea (art 20 TU) o le altre forme previste dall’ordinamento giuridico.

Sottoscrivete l’appello, diffondetelo. Mobilitiamoci in ogni città