SINOSSI


Nel novembre del 2008 circa 300 rifugiati somali e sudanesi occupano una vecchia clinica abbandonata in uno storico quartiere operaio di Torino. La clinica è per loro l'unico rifugio, nonostante l’allacciamento all’energia elettrica sia precario e pericoloso e l’acqua corrente ci sia solo in quelle che erano le vecchie cucine della clinica, una per piano, una per circa 80 persone. Ma i rifugiati sono ben intenzionati a costruirsi qui un’alternativa, impegnandosi in corsi di avviamento al lavoro e nello studio della lingua italiana.


Ed è proprio la loro determinazione ad animare gli squallidi e gelidi interni della clinica. Khaled, Shukry e Alì, come i loro compagni, hanno viaggiato tra mille difficoltà pur di arrivare fin qui, in Europa, per conquistarsi una vita migliore. Le loro speranze si scontrano con una condizione di vita “sospesa” in attesa di una soluzione che non arriva. Vorrebbero raggiungere un'"altra Europa" ma sono bloccati qui per via della legislazione europea (il regolamento Dublino II) che li obbliga a risiedere nel primo paese in cui arrivano e dove vengono prese le loro impronte digitali.


Il film segue le loro vicende nell’arco di un anno, scandite dalla trasmissione radiofonica Titanic in lingua somala, e mostra la vita all'interno della clinica e in città, tra gli inevitabili problemi interni, le proteste della cittadinanza e le provvisorie iniziative del Comune e della Prefettura. Dal freddo inverno all’afa insopportabile d’agosto, fino allo sgombero autunnale dell'ex clinica disposto dal prefetto e la sistemazione dei rifugiati in una vecchia caserma riattata per l’occasione, l'ennesima soluzione temporanea. Ma il loro viaggio non è ancora finito e la loro nuova vita ancora tutta da inventare…


Tre personaggi emblematici ci guidano in un racconto che ci rivela da vicino, con sguardo intimo e partecipe, il loro punto di vista sull'Italia e sull'Europa. Una storia collettiva tra sogni e delusioni, con il costante desiderio di fuggire da questi Stati incapaci di accoglierli nella ricerca continua di un'altra Europa in grado di offrirgli una possibilità di vita dignitosa.

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